Peccatori redenti dal Santo Benedetti dal Padre Supremo, Questa terra, già valle di pianto, Sia per noi paradiso d'amor. Per chi avvampa d'affetto fraterno Le sue spine si cangiano in fior. L'almo Spirto che il Padre c'invia D'infrangibili nodi n'avvinse, Parla a noi di celeste armonia Che al mortale era ignota quaggiù, Spente l'ire, in famiglia ci strinse, D'amor santo maestro ci fu. Sotto il peso di giusto rigore, Tutti eredi del male primiero, Allo stesso olocausto di amore Ci fe' parte l'eterna pietà. Ci si addita lo stesso sentiero Cui la fede il diritto ci dà. Bando all'ire, alle stolte contese, Più non suoni pungente parola, Sia soave il pensiero, cortese La favella dei figli del ciel. E l'amor la suprema, la sola Legge imposta dall'alto al fedel.