Qui, mio Signor, Ti miro faccia a faccia, Qui gli invisibil beni vò toccar; Qui vò afferrar di più della Tua grazia E sul Tuo seno in pace riposar! Qui vo' cibarmi Del celeste pane E voglio bere del Tuo amore il vin; Qui vò deporre ogni terreno peso E vò gustare il Tuo perdon divin! Fugge quest'ora D'intimo raduno Che ci ricorda la gran festa in ciel, Qui pregustiamo già la gioia eterna, La cena delle nozze dell Agnel! Troppo veloce Passa questa mensa, Passano i simbol Ma giammai il Tuo amor, Scompare il pane e il vin ma Tu rimani, Sole, e scudo, nostro Protettor.